1900. Inizia il secolo by Emilio Gentile;

1900. Inizia il secolo by Emilio Gentile;

autore:Emilio Gentile; [Gentile, E.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: eBook Laterza
ISBN: 9788858105283
editore: edigita
pubblicato: 2008-11-14T23:00:00+00:00


5. Colonialismo ed emigrazione: le due Italie

E il 1911 è anche l’anno in cui inizia la guerra di Libia, che si concluderà nell’autunno dell’anno successivo. È la prima guerra che l’Italia combatte e vince da sola. È una guerra coloniale contro un grande impero, l’impero turco, decisa da un uomo politico, Giolitti, che fin dal suo ingresso in politica era stato ostile alla politica imperialista, che considerava incompatibile con la politica democratica. La politica imperialista, aveva detto, richiede enormi quantità di denaro e il sacrificio della libertà, mentre la politica democratica consente di progredire nel commercio, nell’economia, conservando la libertà. Eppure Giolitti decide che l’Italia non può lasciare che la Libia cada in mano altrui e riesce a concludere rapidamente una pace vittoriosa, proclamando l’annessione della colonia.

Giolitti però vuole subito avvertire che la politica estera dell’Italia non può essere dettata dalle emozioni, che la decisione di conquistare la Libia fu una fatalità storica alla quale l’Italia non poteva sottrarsi, ma che non c’è, non ci deve essere confusione fra politica estera e politica interna. Agli studenti nazionalisti che sotto il balcone del suo albergo, dove alloggiava frequentemente quando va a Torino, lo applaudono per la conquista della Libia, Giolitti risponde: «Bravi, grazie, adesso fate una cosa seria, tornate a studiare nelle vostre scuole». Questo è il personaggio Giolitti, uomo senza retorica e senza sogni imperiali, che tuttavia riesce a completare quella che era un’aspirazione della Terza Italia alla grandezza, con la conquista della Libia.

L’Italia è una grande potenza, la sua economia marcia, i suoi soldati marciano. È una democrazia in cammino che gode il periodo della più lunga stabilità governativa, garantita da quella larga maggioranza giolittiana che mantiene Giolitti al potere, salvo brevissimi intervalli, per oltre un decennio. Anche questa stabilità sembra una conquista: nei 22 anni di regno di Umberto I ci furono ben 21 governi. Alla guida del governo dal 1903, lo lascia dopo le elezioni del 1904, ma vi ritorna nel 1906 e vi rimane fino al 1909: è il cosiddetto ‘lungo ministero’. Poi lascia di nuovo il governo dopo le elezioni del 1909, ma vi ritorna nel 1911 e vi rimane ancora fino al marzo 1914.

Sono anni di progresso economico, ma anche di rinnovamento culturale. L’Italia vince il Premio Nobel per la medicina, vince il Premio Nobel per la letteratura, vince il Premio Nobel per la pace, e poi il anche il Premio Nobel per la scienza. Quattro Premi Nobel nel decennio giolittiano sono un riconoscimento al valore europeo della cultura italiana.

Ma c’è un’altra faccia nell’Italia del primo Novecento. C’è l’Italia della belle époque, con i colori sgargianti e festosi dei suoi manifesti pubblicitari. Ma c’è anche un’Italia che non è a colori, per così dire, nel senso che vive nel grigiore di un’esistenza ancora povera, in condizioni arretrate: milioni di italiani, soprattutto contadini, conducono una vita stentata, di miseria, di povertà, che li costringe a lasciare l’Italia come mai era accaduto in passato, per emigrare in Europa e soprattutto oltre oceano. Avviene in questo inizio



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